Le cappe o cabine di sicurezza biologica o microbiologica (Microbiological Safety Cabinet, MSC), spesso denominate Cappe o Cabine BioHazard, sono dispositivi primari di protezione collettiva (DPC) presenti in ogni laboratorio biologico.
Il loro scopo è quello di proteggere l’operatore e l’ambiente di lavoro dall’esposizione agli aerosol di agenti patogeni. Ne esistono diverse varianti: tutte servono per garantire sicurezza all’operatore e all’ambiente di lavoro, alcune offrono anche la sterilità al prodotto manipolato, come nel caso in cui si lavori con colture cellulari o nella preparazione di farmaci chemioterapici.
Classificazione delle cappe biohazard
Le cappe o cabine di sicurezza microbiologica (MSC o Biohazard) sono suddivise secondo la norma europea EN 12469 in tre principali tipologie:
- classe I
- classe II
- classe III
con ulteriori suddivisioni secondo altre norme tecniche di riferimento, come la NSF49 (USA) o la DIN 12980 (D).
È fondamentale sapere scegliere,utilizzare e mantenere controllate le cappe Biohazard. Innanzitutto devono essere installate correttamente da parte di tecnico competent, come prescritto dalla Legge. Sono inoltre necessarie verifiche periodiche e una manutenzione preventiva (artt. 71 e 73, D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
Se utilizzate o gestite in modo errato possono rappresentare un pericolo per l’operatore e per l’ambiente
I banchi sterili (clean bench) a flusso orizzontale e le cappe biologiche a flusso laminare verticale, inward e outward, sono attrezzature di lavoro importanti, ma non possono essere considerati DPC perché NON sono concepite per essere utilizzate con materiale patogeno e non garantiscono la sicurezza dell’operatore e dell’ambiente.
La definizione a volte utilizzata di “Cappe biologiche tipo classe II” può trarre in inganno: si tratta di cappe biologiche a flusso unidirezionale verticale con schema di flusso simile alle cappe di sicurezza microbiologica Classe II: in realtà NON sono idonee per operare con materiale patogeno non offrendo i necessari requisiti di sicurezza per l’operatore e per l’ambiente previsti dalla norma tecnica UNI EN 12469.