Le mani sono le protagoniste del lavoro in laboratorio: entrano in contatto con sostanze chimiche, agenti biologici, superfici estremamente calde o fredde oppure taglienti e questo avviene ogni giorno. Gli infortuni alle mani rappresentano circa il 35% di tutti gli infortuni sul lavoro. Si intuisce quindi l’importanza di proteggerle da abrasioni, ferite, tagli, ustioni.
I guanti sono lo strumento indispensabile per affrontare le attività di laboratorio: ma quale scegliere? I criteri si basano sull’analisi dei rischi lavorativi, delle caratteristiche delle sostanze utilizzate, delle modalità d’impiego e di esposizione degli addetti. Il datore di lavoro ha l’obbligo di legge di mettere a disposizione i dpi più idonei a proteggere i lavoratori, di informare-formare e addestrare i lavoratori al loro uso e di aggiornare la scelta dei dpi nel tempo sulla base del progresso tecnologico e di variazione nei rischi. I lavoratori, dal canto loro, hanno l’obbligo di legge di utilizzare i dpi messi a loro disposizione, secondo le procedure e le istruzioni ricevute, devono averne cura e segnalare tempestivamente ogni anomalia riscontrata durante il loro utilizzo.
I guanti devono essere scelti in base alla taglia e alla forma anatomica: devono essere comodi, assicurare manualità e destrezza e far sì che l’operatore mantenga la sensibilità tattile. I guanti devono permettere l’aderenza alle superfici per una presa sicura e devono garantire il contenimento a livello del polso in modo che liquidi e aerosol contaminati non permeino all’interno. In microbiologia e nelle tecniche asettiche è opportuno indossare guanti di lunghezza 27 cm e, se il tipo di applicazione lo richiede, sterili.
La norma EN 420 definisce i requisiti generali che devono possedere tutti i tipi di guanti destinati alla protezione di rischi lavorativi:
- innocuità;
- ergonomia;
- funzionalità;
- pulizia;
- marcatura obbligatoria.
Quando si sceglie un guanto si valutano i Livelli di Prestazione (LP). Si tratta di un indice numerico che per ogni rischio indica a quale categoria o intervallo di prestazione appartiene quel guanto, sulla base di prove di laboratorio. A ogni tipologia di rischio è associato un pittogramma che deve riportare il livello di protezione specifico del prodotto.
Guanti per rischi chimici e biologici
I guanti specifici per rischio chimico e biologico fanno riferimento alla norma UNI EN 374 che definisce la penetrazione e la permeazione.
Per penetrazione si intende la capacità di un agente biologico o di una sostanza chimica di passare attraverso il materiale del guanto tramite porosità, microfori, linee di saldatura o altre imperfezioni; viene indicata con un valore da 1 a 3.
La permeazione è invece il tempo impiegato dall’agente contaminante per passare a livello molecolare dalla superficie esterna a quella interna del guanto, e tale valore viene espresso con un indice compreso tra 1 e 6, dove “1” indica una permeazione in 10 min e “6” di 8 ore.
I materiali più utilizzati sono il latice naturale, il latice powderfree, il polivinilcloruro (pvc), il nitrile, il neoprene. I guanti per rischi biologici e chimici – sempre disponibili in laboratorio in quantità adeguate, nelle diverse taglie e compatibili con eventuali esigenze personali (per es. latex free) – non possono prevenire le lesioni dovute agli aghi o agli strumenti affilati e taglienti.
Come per gli indumenti di protezione, per i guanti utilizzati per la preparazione di farmaci antiblastici deve essere fornita documentazione rilasciata da un Organismo Notificato che attesti le prestazioni del materiale in presenza dei più diffusi chemioterapici.
Guanti per rischi fisici
Per i rischi meccanici (puntura, taglio, graffio, morso, abrasione…) si adotteranno guanti specifici che dovranno avere il giusto livello di resistenza relativamente alla perforazione, al taglio, allo strappo, all’abrasione, conformemente a quanto previsto dalla norma tecnica UNI EN 388.
Per le basse temperature il riferimento è alla norma tecnica UNI EN 511, mentre per quanto riguarda i rischi termici da calore, metalli fusi o fuoco, la norma di riferimento è la UNI EN 407. I guanti di protezione contro le radiazioni ionizzanti e la contaminazione radioattiva hanno invece come riferimento la norma UNI EN 421.