La possibile associazione tra insorgenza di tumori ed esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici rappresenta un problema sanitario con alcune caratteristiche peculiari. I diversi agenti tossici possono causare danni attraverso una singola esposizione, di breve o lunga durata (fase acuta), o a seguito dell’accumulo di ripetute esposizioni nell’arco di un lungo periodo di tempo (fase cronica).
In ambito lavorativo, nelle grandi realtà industriali che utilizzano sostanze molto diverse in grande quantità, si dà grande rilievo al tema della sicurezza. Viceversa nelle realtà più piccole, come laboratori di ricerca e di analisi, dove si utilizzano svariati prodotti in quantità modeste, il problema della sicurezza è sottostimato. I dati dimostrano che infortuni e malattie professionali sono simili per tipo e andamento indipendentemente dalla realtà aziendale, che si tratti di un piccolo laboratorio o di una grande industria. (Barra M.I., Ricciardi P, Terracina A. Agenti chimici e cancerogeni: rischi per la salute e malattie professionali. Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, INAIL).
Poiché è impossibile standardizzare attività e sostanze utilizzate in contesti lavorativi differenti, la sola arma a disposizione per garantire la sicurezza dei lavoratori si trova nella formazione. Chi opera nei laboratori deve essere formato e aggiornato sui principi, sulle norme e sulle regole adatte a mantenere igiene e sicurezza sul luogo di lavoro.
Per farlo a livelli di eccellenza il legislatore suggerisce di investire in consulenza, formazione e informazione al fine di contribuire sempre più a contrastare infortuni e malattie professionali.